«Focara di sangue», romanzo di frontiera

Foto di Carmelo Battiato.

Focara di sangue (Dicembre 2020, Edizioni Fogliodivia) è un romanzo di viaggio e di frontiera ambientato in una parte del Sud Italia facilmente riconoscibile per alcuni temi ricorrenti, come la Xylella (il “batterio killer” che ha fatto strage di ulivi in gran parte della Puglia) o la focara dello stesso titolo, cioè l’enorme pira in onore di Sant’Antonio che viene accesa a metà gennaio in provincia di Lecce. Ne sono al centro Mirko, Mauro, Sergi, Rizzelli, Nitto: adolescenti che ricordano gli emarginati di verghiana memoria, alle prese con una natura e una società ostili. Ma anche figure minori come il nigeriano Hassan, descritto nella cruda verità di un mercato che si nutre di derelitti.
Tutti si muovono in un mondo arcaico, pur essendo quello dei nostri giorni, dominato da una violenta bellezza e riconducibile a un territorio specifico del Mezzogiorno a cui il nome letterario, Jentu (vento in dialetto salentino), rimanda esplicitamente.

L’ambientazione di Focara di sangue

Copertina Focara di sangue

In Focara di sangue Jentu è il luogo mitico in cui Mirko, il giovane protagonista, lotta aspramente, fino a diventare uomo scoprendo, suo malgrado, che i rapporti, quelli veri, forse sono la chiave per non soccombere. È il mese di gennaio a Tumoli, paese d’invenzione di facile assonanza con quello vero in cui ogni anno ricorre la cerimonia sacra e profana del falò propiziatorio. Tutti aspettano l’accensione della focara, una moderna torre di Babele che, invece di sfidare il cielo, sembra quasi accarezzarlo per il tramite del santo egiziano a cui perfino le fiamme obbediscono. Ed è intorno alle sue fiamme che si agitano le inquietudini dei cinque personaggi del romanzo, ognuno con le sue ambizioni che spesso coincidono con la ricerca del benessere o, semplicemente, di una vita normale. Sullo sfondo, una terra che non riesce a trovare pace, sferzata com’è continuamente dai venti di scirocco e tramontana.

Gli ingredienti di Focara di sangue

Vento, fuoco, ulivi, mare. Sono gli ingredienti che in Focara di sangue cercano di ricreare un pezzo di realtà elementare, in un’epoca che ancora non ha conosciuto lo sconvolgete e doloroso imprevisto della pandemia. Certo, ci sono anche quelli classici della droga e dell’associazione a delinquere, immancabili quando si affrontano vicende che si svolgono nel Sud della Penisola. Ma la loro presenza non ha l’intento di adempiere al consueto rito del J’accuse sempre alla moda. Capire come mai una certa mentalità si insinui nella mente dei ragazzi e li corrompa è la vera denuncia che vorrebbe lanciare il libro. Una denuncia che, prima ancora di essere rivolta contro la malavita organizzata e certe prassi clientelari, punta alla coscienza degli adulti, a tutti noi che da troppo tempo abbiamo smesso di occuparci dei nostri figli. E l’abbiamo fatto nonostante l’interesse per i giovani sia al centro del frasario politico e istituzionale.

Il riferimento a Meridiano di sangue

Ma Focara di sangue, in quanto testo letterario, ha anche l’ambizione di andare oltre la mera denuncia civile. Vuole suggerire una dimensione eterna in cui l’uomo combatte per non essere determinato dal contesto nel quale, senza merito o colpa, gli è toccato vivere. Però non contiene alcuna morale, nascosta o palese che sia. Il racconto è tutto. La struttura narrativa procede per flashback incentrati soprattutto sul tempo breve (la notte prima dell’azione principale) e medio (i mesi e gli anni antecedenti). Il titolo, oltre a identificare fin da subito il contenuto dell’opera, associa una parola dal suono primitivo a un’altra diffusa nel genere pulp. Il riferimento è al capolavoro di Cormac McCarthy, quel Meridiano di sangue che va considerato il romanzo dell’anti-formazione per eccellenza. Perché lungo la strada non è detto che si impari qualcosa e ciò che si impara potrebbe perfino danneggiare noi stessi e gli altri. McCarthy dixit:

Quando gli agnelli si perdono sulla montagna, disse. Gridano. Qualche volta arriva la madre. Qualche volta il lupo.

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Presentazione di Focara di sangue a cura della libreria Piccoli Labirinti di Parma

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