
Ha più di 400 anni il cifrario di Vigenère, ma ancora oggi continua a essere circondato da un certo interesse, nonostante la sua fama di inattaccabilità sia stata smentita già nell’Ottocento. Appartenente alla famiglia dei cifrari polialfabetici, in cui cioè la lettera sostitutiva che consente di decifrare un testo non è mai la stessa, è considerato l’antesignano dei metodi crittografici moderni. In realtà, l’appellativo di cifrario perfetto se lo è guadagnato, per bocca del matematico e ingegnere Claude Shannon, una sua variante del XX secolo: il cifrario di Vernan. Una perfezione dovuta all’aggiunta di alcune migliorie rispetto al progenitore, fra cui la chiave non riutilizzabile detta OTP (one-time pad), da non confondere con l’identico acronimo riferito all’autenticazione digitale che significa one-time password oppure one-time pin.
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